Gianni Girotto, eletto al Senato nella presente legislatura e membro della Commissione permanente Commercio, Industria e Turismo ha recentemente pubblicato sul suo BLOG un estratto di una conversazione avuta con Antonio Fierro di Insieme.
Nel seguente testo si affrontano alcuni argomenti scottanti e diversi temi attualmente dibattuti anche in sede legislativa; le mozioni emerse dall’ attuale “brain storming” tuttavia introducono dei temi che potrebbero essere dirompenti nello staticissimo mondo delle assicurazioni.
Di seguito riporto le considerazioni di Antonio Fierro, direttore della Cooperativa Insieme, , che insieme a CAES rappresentano al momento due alternative etiche alle “normali” Assicurazioni che fanno del guadagno il loro obiettivo. Sono considerazioni quindi di un professionista che da anni lavora nel settore Assicurativo, e che sono mirate a migliorare la situazione avendo come riferimento il trattamento dei clienti, insomma dei cittadini italiani.
Partiamo dal mercato specifico delle RCA, le polizza obbligatoria per ciascuna automobile circolante in Italia.
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Anzitutto un dato per dare il senso del mercato del quale parliamo, le Compagnie nel 2012 dichiarano di avere pagato sinistri per QUASI 100 miliardi e di avere incassato 110 miliardi di Euro; deduco che nei 10 miliardi di margine ci sono tutti i costi di gestione delle compagnie italiane + gli utili delle stesse (anche se non mi tornano del tutto i conti in quanto le sole “Generali” dichiarano 1 miliardo di utili nel solo primo trimestre 2013!….è pur vero che operano anche all’ estero…)
Detto ciò una questione interessante è quella rilevata nella tabella a pagina 11 in cui si vede che le imposte sulle polizze sono un elemento distorsivo. Si dice infatti che le polizze in Italia costano molto più che in Gran Bretagna, ma il 21,5% del premio aggiuntivo è dato dalle tasse.
Se appare improponibile e populista chiedere di abbattere le imposte in maniera frontale sarebbe invece importante ridurre (all’11 %?) le imposte sulle polizze dei mezzi di UTILITA’ PUBBLICA, come Autobus, Mezzi raccolta rifiuti, Ambulanze, Autopompe.
Questo avrebbe un immediato beneficio sui costi dei servizi del settore pubblico, immaginiamo cosa significa un calo del 12% -13% dei costi di polizze su una flotta di autobus di una municipalizzata…sui conti e sui costi per l’utenza !
Analogo discorso per le polizze INCENDIO con estensione CATASTROFI (terremoto/alluvione); oggi chi si assicura lo fa:
– a proprie spese
– non scarica nulla
– paga l’aliquota massima di tassazione
inoltre chi si assicura per le catastrofi lo fa SAPENDO che comunque se viene un terremoto è ragionevole pensare che tutti prenderanno dei risarcimenti dallo STATO …tutti tranne lui,..perchè chi è assicurato prende i soldi dalla compagnia e non prende nulla dallo Stato (se non la differenza tra quanto percepito dalla polizza e quanto deliberato per tutti gli altri)…allora che senso ha assicurarsi ?
L’unico effetto di fare una polizza PRIVATA è che lo Stato avrà più soldi per gli altri ! cosa che appare piuttosto ironica
Meglio sarebbe allora studiare due linee di intervento:
– Abbattere la tassazione sulle polizze Incendio/Altri rischi sugli immobili dal 22,5% almeno all’11%
– Permettere la detraibilità dal reddito netto della parte di premio versata per l’assicurazione CATASTROFALE
QUESTIONE RC AUTO
A) i 7 interventi proposti da Ania sono “immaginifici” ed alcuni importanti (tabella valutazione danni alla persona-tabelle per danni ai parenti delle vittime-risarcimenti diretti alle carrozzerie convenzionate) altri meramente di facciata (creazione di consenso istituzionale (!!!)…tavoli tecnici (ce ne sono già decine) prevenzione delle frodi (come se oggi non si facesse))
Al contrario la mia domanda è questa, “quante nuove Compagnie Assicuratrici Italiane si sono costituite e sono nate per prestare la RCA negli ultimi 10 anni ?”
A fronte delle 220 compagnie Italiane iscritte all’ ANIA quanti gruppi effettivamente ci sono che hanno diffusione nazionale e vendono la RCAUTO ?, non più di 15 (più avanti vedremo i dati) !
Una cosa di cui nessuno discute è la apertura delle LICENZE per la RCAUTO alle MUTUE costituite da cittadini; e a poco vale l’obiezione che per prestare la garanzia RCA ci vogliono competenze perchè le competenze si costruiscono, e oggi esistono sistemi e RETI peritali e LIQUIDATIVE non proprietarie che possono essere utilizzate in Outsuorcing da chiunque.
A titolo di esempio, così come CoopVoce non possiede ripetitori per la rete cellulare ma esiste come operatore low cost, le Mutue di cittadini non possiederebbero reti liquidative e di carrozzerie o assistenziali…. agirebbero per protocolli e convenzioni sul territorio……. sarebbe la rivoluzione copernicana che permetterebbe il raddoppio degli attori in poco tempo. (e quindi una salutare ventata di concorrenza, dico io…)
Credo che 5 Milioni di Euro sarebbero sufficienti a garantire una buona liquidità iniziale per sviluppare la licenza.
L’obiezione del Default possibile della MUTUA in questo caso non è pertinente in quanto i riassicuratori esistono apposta per “spartire il rischio”. Inoltre non mi pare che negli ultimi anni le “compagnie serie” abbiano dato miglior prova di solidità di quanto potrebbe fare una “semplice mutua” (vedi i casi FARO, ARFIN, CARIGE….ecc…..)
Le MUTUE di Utenti avrebbero il vantaggio di innovare il mercato perchè potrebbero prestare polizze con nuove forme, come la polizza a premio anticipato e conguaglio di fine anno in base all’andamento della Mutua stessa.
B) Altro elemento FONDAMENTALE sarebbe la dematerializzazione del contrassegno di carta da esporre nel cruscotto, oggi non appare più necessario, le forze dell’ ordine possono vedere se un veicolo è assicurato e se io faccio un sinistro con qualcuno basta che prenda la targa per conoscere presso il mio assicuratore (o con una semplice APP cellulare) se questi è coperto e a chi devo indirizzare la richiesta danni.
Sembra una cosa marginale ma questo introdurrebbe reale innovazione in quanto aprirebbe il mercato alle polizze con addebito MENSILE su carta di credito (oggi non è possibile perchè dovrei stampare un CERTIFICATO AL MESE !!) o con pagamento mensile tramite RID SENZA APERTURA di CREDITO o FINANZIAMENTI !!! (con enorme risparmio di interessi passivi per i clienti e facilità di pagamento, oltre al vantaggio di non gravare sulla centrale rischi).
C) Ultimo elemento di questo iniziale riflessione è la necessità che SPARISCA l’attestato di rischio cartaceo da consegnare in originale quando si stipula la polizza; è anacronistico, già oggi quando facciamo una polizza e inseriamo la targa esce tutta la storia del mezzo e il sistema APPLICA AUTOMATICAMENTE la classe corretta; l’IVASS però obbliga ad assumere l’attestato in originale e questo è un orpello che genera grande ritrosia quando il cliente deve cambiare compagnia…. spesso si deve richiedere un duplicato obbligando il cliente a giri presso l’assicuratore vecchio,…o giri di delegati che perdono ore che poi noi assicuratori dobbiamo fare pagare al cliente !!
TABELLA DELLE IMPRESE OPERANTI NEL SETTORE RCAUTO IN ITALIA
Nel documento ANIA si dice che il problema dell’ RCA non è nella concorrenza che è garantita e piena; mentre io sostengo IL CONTRARIO, per portare dati allego la Tabella delle imprese operanti nell’ RCA in ITALIA io ne conto 56, che potrebbero anche sembrare BASTEVOLI SE NON FOSSE CHE SE ACCORPIAMO I MARCHI COMMERCIALI E CONSIDERIAMO I GRUPPI ABBIAMO SOLO LE SEGUENTI REALTA’
- Cattolica
- Unipol
- Generali
- Milanese
- Itas
- Assimoco
- Aviva
- Axa
- Carige
- Reale mutua
- Groupama
- Hdi
- Intesa Sanpaolo Assicura
- Le assicurazioni di roma (solo per dipendenti del comune di roma)
- National suisse
- Sara
- Ubi
- Uniqua
- Vittoria
- Ergo
- Direct Line
Tutti i nomi che vengono in mente al di fuori di quelli sopra sono marchi commerciali dei gruppi che ho riportato sopra……
Un pò poco per 30 milioni di mezzi !!!!! soprattutto se dei 20 gruppi sopra ce ne sono almeno 5 che non sono affatto presenti in aree “a rischio”… e rimangono comunque volontariamente marginali ed antiselettivi